Giovedì 15 novembre nella sede di Open Incet, riuscito modello di trasformazione urbana a Torino, la Città metropolitana, nel suo ruolo di capofila, ha condotto la presentazione agli stakeholders del Canavese, delle Valli di Lanzo e dell’Eporediese, ma anche della Valle d’Aosta e della Savoia partner del progetto, finanziato con oltre 8 milioni di euro nell’ambito della programmazione transfrontaliera Italia Francia Interreg Alcotra. Condivisione di buone pratiche in materia di innovazione, turismo accessibile, mobilità sostenibile ed inclusione sociale applicate con il metodo della condivisione e della co-creazione: questi gli ingredienti della giornata torinese tutta dedicata all’avvio ufficiale, dopo due anni di preparazione, del piano integrato territoriale denominato GraiesLab, acronimo che sta a significare “generazioni rurali attive innovanti e solidali”. La consigliera metropolitana delegata alle relazioni internazionali Anna Merlin, la collega Silvia Cossu delegata ai rapporti con il territorio e alle politiche di parità ed il vicepresidente del Dipartimento della Savoie Michael Bouvard hanno confermato l’attenzione politica all’attuazione di un piano territoriale che per i prossimi quattro anni li vedrà lavorare insieme per lo sviluppo di territori rurali e montani, prioritari per la crescita collettiva. Poi è stata la volta delle testimonianze italiane su quanto e come sia possibile lavorare in squadra: da Lisa Cosmi del CSI-Piemonte con il suo progetto sul risparmio energetico a Daniela Broglio di Turismo Torino e Provincia in materia di outdoor per operatori, da Maria Aprile di Confindustria Canavese- Ivrea con il progetto Giroola a Renato Lavarini per il riconoscimento UNESCO ad Ivrea, da Marco Bussone di Uncem Piemontee Uncem nazionale sul ripopolamento dei borghi a Mauro Lucianaz della Valle d’Aosta sul Tour du Rutor per concludere con gli amici del CoroMoro che nelle Valli di Lanzo praticano una inclusione sociale unica e positiva. Anche i francesi Lionel Fuentes, Laurence Bonnet e Daniel Peyssonerie hanno portato le loro esperienze. I partner sono pronti a dare attuazione al piano facendo ricadere sui territori il massimo di benefici possibile: obiettivo strategico è rendere i territori attrattivi, in particolare nelle aree rurali e montane, aggiungendo il valore dell’innovazione e della messa in rete di competenze ed opportunità. Il piano integrato territoriale nel suo complesso riguarderà nelle tre realtà geografiche un totale di 393 Comuni, spesso piccoli e piccolissimi, per una superficie complessiva di oltre 7mila kmq e poco meno di 665mila abitanti.”GraiesLab” è l’acronimo di “generazioni rurali attive innovanti e solidali”: quattro sono infatti gli assi di progetto, ovvero innovazione, turismo, mobilità sostenibile e servizi socioassistenziali. Rivolto in particolare ai giovani, per offrire occasioni di sviluppo e lavoro a chi vive nei territori marginali del Canavaese, delle Valli di Lanzo, della Valle d’Aosta e della Savoia francese: il piano ha un finanziamento del Fondo europeo di sviluppo regionale di oltre 7 milioni di euro. La parte più innovativa di GraiesLab è il metodo di lavoro, il cosiddetto “living lab”, che parte dall’idea della massima condivisione attiva e costante di tutte le componenti del territorio, dai cittadini alle istituzioni pubbliche, dal mondo della ricerca a quello produttivo.